Lasciati piangere, anima fragile,
Non temere queste lame di pioggia.
Che risveglino le cicatrici.
Che taglino i lacci del cuore.
Che ci liberino dalla schiavitù del sembrare
e dalla paura del sentire.
Lasciati raccogliere, anima sfiorita,
abbandonata nel fondo
come l’oggetto più inutile.
Come l’ultima degli ultimi.
Soffocata da strati di polvere e fango.
Perdonami anima mia.
Perdona queste mani che hanno colpito
il mio corpo
e tagliato e graffiato
carne su carne,
simile davanti simile,
fratello contro fratello.
Perdonami,
se abbraccio solo per possedere,
se bacio solo per tradire e crocifiggere.
Verrà, anima mia,
stupore di occhio bambino.
Verrà la luce, lo giuro.
S’infilerà taciturna
tra le persiane del cuore
e suonerà albe
nei petti ammutoliti.
Verrà, te lo giuro.
Per tuo resistere
muto e dolente,
verrà
con ventre di vergine
a farci rinascere
zuppi
d’umanità.
Isabella Lipperi