Nonostante l’inverno che ci portiamo addosso.
Nonostante che io e te non ci conosciamo.
Nonostante che io ti guardo
e che tu mi guardi e che noi ridiamo.
Nonostante i morsi d’aria
che costringono le mani alla ritirata.
Nonostante la timidezza
che ci rende somiglianti.
Nonostante questa attesa
che dà gomitate ai giorni,
li allarga, li sospende,
li stende come spazi bianchi.
Nonostante che io vorrei e che tu vorresti
ma che non facciamo.
Nonostante il laccio dell’insicurezza
che ci contiene i corpi
e rallenta la corsa alle carni.
Nonostante le storie che nascondiamo dentro,
le nostre pietre in tasca
che ci trascinano nel fondo.
Nonostante che io e te non ci rincorriamo,
ma stiamo, sete contro sete,
a stanare le parole,
a cercare le migliori
per poterci dire.
Ma in fondo, cosa importa,
sono io che ho paura,
che porto nel petto tutto lo spavento
di dover imbarcare luce nel cuore della notte,
di dover gettare in mare tutte le difese.
E nonostante l’inverno che mi porto addosso,
tu offri un cielo caldo
ai miei occhi disorientati,
e riversi dal profondo
la sincerità della tua sostanza.
Ed è questa trasparenza, solo questa,
che deterge il risentimento
e di gratitudine fa risplendere
il cuore.
Allora
anche se te ne vai, tu rimani.
In lontananza, tu resti.
Isabella Lipperi
