“L’adulto deve farsi umile e imparare dal bambino ad essere grande.”
Maria Montessori
L’osservazione è una tecnica di indagine che consente di conoscere, attraverso una valutazione attenta e sistematica, un oggetto o un fenomeno.
Implica la definizione di un obiettivo e di una pianificazione delle procedure di osservazione e di rilevazione.
È un processo molto importante, soprattutto in ambito educativo, poiché consente di acquisire una conoscenza profonda, individualizzata ed autentica del bambino. Conoscenza, questa, che purtroppo molto spesso manca nei percorsi scolastici, ma che è fondamentale per poter accompagnare l’allievo nel suo percorso di apprendimento e di crescita.
Il metodo osservativo è dinamico, adattabile; richiede un alto livello di attenzione per riuscire ad individuare un eventuale cambiamento nel comportamento del bambino. Necessita, inoltre, di essere ripetuto in contesti, tempi e con partecipanti differenti, per riuscire a cogliere al meglio il livello di stabilità, occasionalità e ricorsività del comportamento osservato.
È indispensabile che l’educatore o l’insegnante abbiano sviluppato la capacità di raccogliere dati in modo oggettivo, per non confondere i fatti così come avvengono con opinioni o interpretazioni personali.
L’educatore dovrebbe assumere quella che viene definita “l’invisibilità” dell’identità, ovvero una posizione di distanza fisica ma anche psicologica, per non influenzare il comportamento del bambino e raccogliere dati reali, non distorti dalla sua soggettività.
Vediamo quindi come, pur non richiedendo una formazione specialistica, l’osservazione in ambito educativo richiede un certo allenamento delle abilità di osservazione ed auto-osservazione, e la conoscenza di procedure e tecniche specifiche.
Solo un’accurata osservazione permette di conoscere in modo autentico il bambino, consentendo di individuarne le caratteristiche e le peculiarità.
Da queste ultime possiamo partire per impostare un adeguato percorso educativo, o strutturare un intervento clinico efficace.
