“La vita non può essere posseduta. Non la puoi trattenere in un pugno: se la vuoi avere, devi tenere aperte le tue mani.” – Osho
Quello che succede al corpo del bambino che porterà il segno di tratti masochisti è comprensibile solo tenendo presente la sua evoluzione.
Il suo sistema muscolare dovrà rinunciare all’impulso al movimento e resistervi, sviluppandosi massicciamente per trattenere sia l’impulso primario naturale, relativo alla fase di sviluppo che si trova ad attraversare, sia i nascenti impulsi negativi a fronte delle proibizioni ed eventuali punizioni materne.
Ne risulterà un corpo massiccio e nell’insieme compresso.
Le pratiche concernenti l’educazione sfinterica, che in tale struttura caratteriale si presentano anzi tempo, obbligano il bambino che non è ancora pronto a farvi fronte, non potendo impiegare il controllo sfinterico volontario, ad utilizzare il muscolo elevatore dell’ano, i muscoli dei glutei e i tendini per riuscire ad avere il controllo anale.
Inoltre l’estrema attenzione della madre alla quantità di nutrimento somministrato al bambino, porterà quest’ultimo ad ingurgitare più cibo di quanto ne necessiti fino al sopraggiungere del riflesso del vomito che dovrà, ovviamente, trattenere per non sporcarsi.
In tal modo si strutturano i due principali blocchi della struttura masochista: la gola e l’ano. La contrazione della gola farà si che si sviluppi un collo corto e spesso grosso, mentre la testa tenderà ad essere incassata; la contrazione dell’ano e dei glutei renderà il sedere appiattito e vedrà necessario l’avanzamento della pelvi.
Da questi due blocchi emergerà la figura di un tronco ricurvo che si spezza all’altezza della vita, bloccando, come a chiuderla in una conca, la tenerezza che così non può scorrere sulla parte anteriore del corpo ed anche bloccando l’aggressività che si fisserà nelle forti contrazioni della schiena.
I due estremi della schiena che incurvano il tronco sono l’espressione di due specifiche emozioni: da un lato il tronco ricurvo con le spalle accasciate in avanti rende l’idea del peso che il bambino è stato costretto ad accollarsi senza alcuna possibilità di liberarsene reprimendo la rabbia, dall’altro estremo, i glutei contratti con il coinvolgimento dei muscoli della fascia lombare della schiena sono espressione della paura che il bambino ha provato sia per la minaccia della perdita dell’amore materno, sia per le punizioni ricevute.
La ritenzione energetica è fortissima e a rendere chiaro tale ristagno, spesso il colorito del soggetto con tratti masochisti ha una sfumatura bruna.
Tutto il corpo del masochista sarà espressione del suo essersi trattenuto ed avere resistito, mostrandosi compatto e limitato nella possibilità di estensione, in difficoltà nel tendersi o protendersi verso l’esterno.
Ma c’è qualcosa di più nascosto e profondo nella struttura del masochista, qualcosa che esprime il funzionamento degli organi interni, quelli del sistema viscerale.
Compreso che tale struttura esprime problemi nati nel periodo di dipendenza gastrointestinale e che il blocco della gola e dell’ano sono il risultato di un “adattamento” forzato ad una rigida educazione impartita, è possibile parlare di un opposizione talmente trattenuta da divenire interna, degli organi interni.
La dinamica masochista, a livello corporeo, inizia nel sistema viscerale e li va a terminare.
Il bambino deve controllare la gola e l’ano, non deve sporcarsi dei suoi contenuti intestinali e rettali, deve quindi controllarli. Nel tempo ciò incurverà la sua schiena, a rendere la sensazione della mancanza di spina dorsale, e piegherà il suo corpo all’altezza della vita. Il piegarsi della vita rappresenta il rischio del collasso.
Per evitare il collasso gli intestini si contrarranno a rendere il senso del sostegno al corpo, sostegno carente per l’inefficienza dei muscoli della schiena, tutti impegnati a far rimbalzare l’energia legata alle emozioni della paura e della rabbia tra i due blocchi della gola e dell’ano.
Dato che è impossibile che gli intestini sostengano un corpo restando sempre tesi il collasso sarà inevitabile. Ciò rende chiaro quanto il funzionamento masochista appartenga ad un carattere anale e sia un funzionamento intestinale o rettale.
Il masochista vive attraverso questo funzionamento intestinale. Egli può svolgere attività solo attraverso la funzione dello spingere e spremere fuori di sé qualcosa.
Le sue funzioni sessuali e la sua modalità nelle attività lavorative sono svolte con questa qualità di reazione. Il suo intenso bisogno di approvazione a creato in lui un’alta capacità di resistenza, così egli resiste ed agisce tutto sotto sforzo e a lungo andare blocca le viscere e rende il crollo inevitabile.
Anche la respirazione del masochista è indissolubilmente legata al funzionamento intestinale. Si tratta letteralmente di un modello respiratorio trasferito sul sistema intestinale dove è possibile osservare gli effetti sulla respirazione dell’essere stati esposti all’umiliazione anale e al disgusto per il contenuto intestinale.
Quello che prende forma è un paradosso, in una modalità respiratoria che vede il torace sollevarsi durante l’inspirazione mentre il ventre viene risucchiato in dentro e, al contrario, durante l’espirazione il petto si sgonfia e il ventre viene spinto verso l’esterno.
La respirazione paradossale mostra durante l’espirazione uno sforzo simile a quello che si effettua durante la defecazione attraverso la contrazione dei muscoli al centro dell’addome a creare un duro nodo.
Anche lo sguardo di questa struttura caratteriale ha caratteristiche proprie e particolari. E’ lo sguardo confuso di chi si è sentito in trappola minacciato della perdita dell’amore se si fosse reso autonomo. La confusione negli occhi, che spesso si coglie a primo impatto, maschera la sofferenza e il dolore, che pure sono evidenti e rendono lo sguardo dolce del bambino buono.