Psicologia

Il Trauma Cumulativo e la Discontinuità del Sé

Scritto da Cristiana Gallo

“Credo che il sangue e la carne siano più saggi dell’intelletto. L’inconscio corporeo è il luogo in cui la vita fuoriesce in noi gorgogliando. È il modo in cui sappiamo di essere vivi, vivi agli abissi della nostra anima e in contatto da qualche parte con le vivide ricchezze del cosmo.”

D.H. Lawrence

Le tematiche sul trauma includono sia gli eventi violenti ed improvvisi che destabilizzano l’assetto individuale e il suo equilibrio, sia le situazioni in cui, più eventi, che presi singolarmente non sarebbero traumatici, agiscono traumaticamente sull’individuo retrospettivamente. Quest’ultimo tipo di condizioni traumatiche vengono dette di trauma cumulativo.

La descrizione di come si sviluppa ed evolve la personalità umana considera le modalità attraverso le quali si è sviluppato il Sé. Il trauma produce infatti, un distacco di parti del Sé, che vengono dissociate per mantenere un senso illusorio di coesione.

In realtà ciò che accade nel trauma è più complesso, poiché la difesa prima che governa la persona traumatizzata ha a che fare più con la perdita di una base sicura su cui evolversi, che su una componente personale acquisita e poi rimossa.

Di conseguenza vanno prima considerate le modalità di strutturazione intrapsichica e relazionale per l’attualizzazione di un senso del Sé coeso e poi viste le modalità relazionali che portano la destabilizzazione di tale senso di coesione.

Sono i meccanismi dissociativi che contraddistinguono il mondo interno e la modalità difensiva dell’adulto che ha subito traumi nell’infanzia, ma anche il funzionamento della mente nelle sue prime fasi di sviluppo, quello della mente primitiva e sensoriale, quando è la qualità della relazione a creare la possibile strutturazione di un Sé coeso.

Proprio partendo dall’importanza della relazione, un possibile recupero della fiducia in se stessi può bene usufruire di uno spazio relazionale “terapeutico”, in cui ricostruire la continuità del senso di Sé riconquistando l’integrazione delle memorie traumatiche.

Queste ultime sono memorie corporee. Ciò che insegna la letteratura e le ricerche in materia è che, per attraversare con il corpo le memorie legate al trauma, si deve creare quello spazio sicuro, sicuro perché co-costruito, in un’alleanza sempre riconfermata, che possa divenire parte dei nuovi modelli operativi interni del soggetto traumatizzato.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.