“Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.”
Paulo Coelho
L’amore viene comunemente associato all’organo del cuore e, in effetti, esistono tutta una serie di frasi che simbolicamente associano tale emozione a tele organo:
“con tutto il cuore”, “arrivare al cuore della questione”, “mi è arrivato al cuore”, “mi ha spezzato il cuore”, sono esempi di come nel linguaggio comune l’organo del cuore viene simbolicamente associato ad emozioni ed intenzioni dove si va ben oltre la concezione del cuore come di organo funzionale che garantisce la vita attraverso la sua azione meccanica di pompare il sangue a tutto il corpo.
Ci sono, infatti, delle precise corrispondenze propriocettive e psicologiche: se dichiariamo di “provare una stretta al cuore” stiamo certamente comunicando uno stato di ansia e di pena; se ci “hanno spezzato il cuore”, abbiamo sicuramente subito un trauma, come un abbandono o un lutto.
Di conseguenza, con molta probabilità abbiamo interrotto il sentimento d’amore che ci connette alla vita attraverso il fluire dell’energia vitale dal cuore alla periferia del nostro corpo, ossia alle braccia, alle mani, alle gambe e a tutte le altre parti che ci permettono di andare verso l’altro desiderato e amato.
Insomma, il sentimento d’amore non fluisce più liberamente dal cuore al mondo.
Obiettivo principe dell’Analisi Bioenergetica è ristabilire questa connessione e questo libero fluire dell’energia e per riuscirci essa indaga il Linguaggio del Corpo in tutte le sue parti.
Esistono in noi dei canali corporei che sono delle porte d’accesso al cuore:
- il primo canale è quello della bocca attraverso la quale abbiamo ricevuto il nutrimento quando siamo arrivati nel modo per opera dell’allattamento. Dall’allattamento abbiamo preso nutrimento per il corpo, ma anche e soprattutto nutrimento affettivo; la memoria corporea di questo vissuto infantile viene espressa nell’azione adulta del baciare chi si ama.
- Il secondo canale è quello delle braccia e delle mani. Questo è il canale in cui viene conservata la memoria di come siamo stati toccati, accolti e sostenuti dalle amorevoli mani delle nostre madri. Il tocco amorevole delle mani ha la capacità di dare conforto solo se il flusso di energia che parte dal cuore non è interrotto, solo così le mani possono usufruire dell’amore caricandosi di energia.
- Il terzo canale è quello della pelvi. Qui viene conservata la memoria di come siamo stati accettati nella nostra infanzia rispetto al bisogno di amare come esseri sessuati. Se il cuore è connesso agli organi genitali e l’energia fluisce libera, l’atto sessuale sarà un atto di gioia piena ed intensa. Il sesso è veicolo ed espressione di amore, quando lo si compie sconnessi dal proprio cuore, si compie un atto meccanico che porta ad un vissuto del piacere orgasmico superficiale, localizzato all’area genitale, che esclude tutte le sensazioni di espansione e di calore del cuore.
Spesso nella vita possiamo sentirci tristi, ansiosi, avvertire un senso di inadeguatezza, di fallimento, etc., senza accorgerci e renderci conto che dietro ognuno di questi disagi c’è la disconnessione dal nostro cuore, ossia la mancanza di gioia.
Viviamo una società che ci spinge all’autorealizzazione personale, dove sentiamo parlare di potenziale umano, di autoefficacia, di empowerment, e sarebbe utile se ognuno di noi, mettendosi una mano sul cuore, si chiedesse: “cosa desidero avere il potere di essere, di fare, di vivere?”.
Vivere un mondo, interiore ed esteriore, migliore è possibile solo aprendo il proprio cuore alla vita. Senza amare noi stessi e il nostro prossimo, senza amare la natura e l’universo, siamo esseri sconnessi dall’umanità.
Scegliere di vivere in contatto con il proprio cuore significa liberare il calore umano, questo calore è ciò che ci unisce agli altri e al mondo. Questo colore è amore.