Ho dovuto farci il callo a vedere la psicologia svilita in pillole. Articoli e video impazzano sul web e ti invitano a riconoscerti in quella o quell’altra etichetta a seconda che tu abbia o meno opinabili caratteristiche. Mi riferisco a quegli articoli che recitano “5 caratteristiche che fanno di te una persona empatica” piuttosto che “7 cose che fanno le persone sensibili”. Psicologia spazzatura la chiamo io.
La mediazione tra un’informazione accessibile alle masse e la professionalità e scientificità della diffusione della teoria e della tecnica psicologica, non è cosa semplice. Eppure, ve ne è tale bisogno.
Il periodo storico che stiamo vivendo onora la legge del tutto, velocemente e subito, facilitando la diffusione e l’approvazione di una modalità di informazione che annichilisce l’intelligenza della persona.
Hai mai fatto caso che la maggior parte dei siti, che condividono sui social media articoli, ti dicono all’inizio di ogni testo quanti minuti ci vorranno a leggerlo? Anche il template del mio sito in automatico lo fa. Scrivere quel tempo all’inizio di ogni articolo serve a non farti andare via poiché, si sa, la permanenza media su un articolo non supera le 5 righe di lettura.
Se non ti senti colpito da questa informazione, sempre ammesso che tu sia arrivato a leggerla, c’è davvero qualcosa che non va.
Se invece questa informazione crea in te, per risonanza, una reazione, qualunque reazione, allora ti invito a fare la differenza. La tua differenza. Inizia a non uniformarti.
La Psicologia, quella che amo io e che si ricorda ancora di portare in sé la parola “anima”, studia l’uomo e le sue profondità e non propone, mai, formulette riduttive ed etichettanti. La diffusione di codici emotivi, che possano rivelarsi trasmutativi dell’individuo e del collettivo, richiede tempo, pazienza e disciplina.
Se tu vuoi apprendere, cambiare, capire chi sei oltre tutto ciò che ti ha condizionato e ti condiziona, puoi iniziare ad approfondire e quindi passare dall’articolo che hai letto sul web ad un libro o meglio ancora ad un percorso per fare un’esperienza diretta, psichica e corporea, di crescita e scoperta. Ovviamente non online, un percorso non può e non dovrebbe prescindere dalla relazione poiché essa è lo specchio, il filtro e l’essenza insieme di tutto ciò che hai da ritrovare in te.
Molti oggi seguono corsi e percorsi di crescita online, convertire la relazione virtualmente è il più grande inganno di questo tempo. Se sei tra quelli che credono che seguire tali percorsi online, proposti da uno dei tanti di questo tempo, porterà la gioia e la vera sapienza in te purtroppo sei fuori strada, le iniziazioni e le trasformazioni si fanno e si hanno solo in relazione e in presenza.
Oggi più che mai la Psicologia del Profondo è un percorso per pochi, quella minoranza che ha ancora il fuoco dentro per la verità e per la grazia.