Psicologia

Depressione: Caratteristiche e Sintomi

Scritto da Cristiana Gallo

“Nel nostro inconscio niente è da rifiutare, ma semplicemente da risintonizzare e trasmutare.”

Carl Gustav Jung

Ognuno di noi aspira ad una vita sana e felice e si attende di essere gratificato da traguardi e successi di ogni genere, ma la vita reale è fatta inevitabilmente anche di momenti difficili e dolorosi. Siamo mediamente sottoposti a momenti in cui ci sentiamo meglio e momenti in cui siamo scoraggiati, preoccupati, tristi. Tendenzialmente tali momenti sono temporanei. Quando invece lo sconforto e il senso di vuoto sembrano dominare la nostra vita e iniziamo a pensare che per noi non può essere diverso e che le cose non cambieranno mai in meglio, allora potremmo essere depressi.

Qualche volta il nostro equilibrio psicofisico viene messo a dura prova da eventi critici improvvisi ed altamente stressanti come la perdita di una persona cara, oppure da un susseguirsi di eventi di minore impatto ma che nel loro incalzarsi creano un clima di sempre maggiore sfiducia in se stessi e nella vita.

Qualunque condizione esistenziale venga segnata da una crisi, dalle caratteristiche destabilizzanti per l’equilibrio interiore, rivela il potenziale per esplodere in una depressione.

Accade anche che l’evento scatenante la dinamica depressiva del presente non sia sufficiente a spiegare l’insorgere della sintomatologia, se non si comprende che esso ha scavato nel solco di una ferita del passato. Sono quei casi in cui all’osservatore risulta evidente la distonia tra l’evento e la reazione depressiva allo stesso, che appare a dir poco esagerata.

Non vi è alcun dubbio sulla sintomatologia della depressione. Esse vede la persona senza energia, con deflessione del tono dell’umore, pessimismo e dolore morale. Importante è l’incapacità totale di godere di normali piaceri, la scarsa autostima, il senso di inutilità, i sentimenti di colpa, inadeguatezza e indegnità. Infine di rilievo tutti i disturbi vegetativi associabili alle condizioni depressive come la riduzione del desiderio sessuale, l’ipocondria, l’abulia, l’astenia, il rallentamento psicomotorio e l’agitazione, la difficoltà a concentrarsi, le idee prevalenti su temi negativi e rivolti al passato, i pensieri di morte.

La depressione è una condizione esistenziale che richiede tempo per essere accolta, compresa e superata. Accettare una perdita, adeguarsi ad un cambiamento di vita dovuto alla perdita del lavoro oppure superare lo stravolgimento che la perdita di un amore può generare in un’esistenza, richiede tempo e gradualità e, a volte, da soli si fa fatica a riemergere per tornare ad un equilibrio interiore.
Quasi sempre infatti la depressione mette talmente a dura prova la persona da spingerla sempre di più a chiudersi in solitudine e di conseguenza a peggiorare ancora di più la condizione di sofferenza.

La depressione è ingombrante, non è il semplice e passeggero “sentirsi giù”, piuttosto ci si sente difettosi, inadeguati, incompresi ed incomprensibili. Disperati.

Viene meno la speranza e con lei la voglia di uscire, incontrare gli altri, alzarsi dal letto. Viene meno la fiducia e con lei a volte anche la fame.

Le normali attività quotidiane, quelle che un tempo erano semplici e abitudinarie, diventano difficili se non impossibili da portare a termine. Gli impegni relativi alla gestione della casa, dei figli, del lavoro possono essere fonte di turbamento ulteriore poiché non ci si sente in grado di ottemperare agli impegni sia per l’energia che richiedono sia per mancanza totale di interesse.

Spesso viene alterata la percezione del tempo, un tempo presente che diventa ingombrante, che non passa mai, che inficia il sonno poiché confonde il giorno con la notte. E spesso si altera anche la percezione del corpo che diventa eternamente dolente. Cefalee, dolori muscolari, dolori diffusi arrivano a governare e scandire il tempo.

La depressione non si presenta sempre con gli stessi sintomi e con la stessa intensità. La condizione depressiva è tanto più importante quanto più va ad intaccare le dimensioni relazionali e lavorative della persona che ne soffre.

Chi ha sofferto di depressione descrive sempre un prima e un dopo, un taglio netto tra un passato in cui le cose erano possibili ed un presente in cui nulla più è pensabile e vivibile se non un vuoto che ingoia tutto ciò che è e che quindi non è, come se una lama avesse reciso il legame con la propria interiorità, con il proprio Sé.

Ma come si esce da una condizione depressiva?
Gli psicofarmaci a volte sono indispensabili. La Psicoterapia, il più delle volte, aiuta nel tempo a riconquistare l’equilibrio, la serenità, il presente e il futuro.

Non è semplice chiedere aiuto in una situazione di tale sofferenza, bisogna far ricorso a qualunque residuo di coraggio. Ma non c’è altra via. Non siamo nati per farcela da soli.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.