Psicologia

Da Narciso al Narcisismo

Scritto da Cristiana Gallo

“Non è l’amore che bisogna descrivere come cieco, ma l’amor proprio.” – Voltaire

Un riferimento al Mito di Narciso è d’obbligo per addentrarsi nella comprensione di qualunque tematica relativa al Narcisismo.

Innanzitutto è utile a spiegare quale sia la percezione diffusa tra la gente rispetto ad una tematica tanto attuale quali le caratteristiche narcisistiche di personalità. Difatti, il termine narcisismo è entrato nel vocabolario di tutti i giorni per indicare una persona che viene percepita come egoista, che si piace molto e dedica molto tempo all’aspetto esteriore.

Conoscendo meglio le dinamiche profonde che coinvolgono il mondo interiore ed ambientale relativo al narcisismo si scopre ben presto che ogni narcisista che ha una scarsa considerazione per gli altri, indirettamente mostra quanto altrettanto scarsa sia la considerazione per se stesso.

Il mito suggerisce numerosi spunti di riflessione, tuttavia occorre precisare che Narciso non è il narcisismo e tantomeno, il paziente narcisista. Narciso è una figura mitica e in quanto tale fornisce una base archetipica alla comprensione dell’istinto che esso raffigura.

La realtà di Narciso sta nella sua immagine. È la propria immagine che egli brama fino alla disperazione e alla morte. Ma Narciso non sa che ciò che vede nel laghetto è il suo corpo, egli è convinto di guardare un altro essere umano. Quindi non si tratta di auto-innamoramento per la propria immagine, ma di un amore per una visione che è al tempo stesso corpo, immagine, riflesso.

La vera disperazione e la morte arrivano per Narciso quando diviene consapevole di non poter esprimere la sua passione per l’altro. Il mito spiega come Narciso può conoscersi e riconoscersi solo attraverso la conoscenza ed il riconoscimento dell’altro, laddove però per lui l’altro non è un’evidenza, nonostante ne senta un bisogno totale e tragico.

Inoltre, Narciso muore ben prima della morte fisiologica descritta nel mito, poiché amando il suo riflesso sull’acqua rinuncia al vero se stesso, insomma, la morte di Narciso simbolicamente parla della fine della sua vita come fissazione sul falso Sé.

Nel mito, Narciso si innamora della sua immagine solo dopo avere rifiutato l’amore di Eco, di Aminio, ecc. Interessante è notare come Narciso rifiutando Eco rifiuta la sua stessa voce, poiché Eco ripete il detto con la voce di chi dice, ed insieme rifiuta il Sé corporeo, poiché la voce ne è un’espressione.

Quest’ultimo aspetto nella narrazione del mitologema si collega alla metamorfosi di narciso: egli muore e dal suo sangue prende vita un fiore bianco screziato di rosso sulla corolla all’interno. Dal fiore narciso si distilla l’unguento balsamico di Cheronea che è usato per le malattie dell’orecchio.

Risulta chiaro il collegamento profondo tra Narciso ed Eco, ossia tra l’immagine e la voce, tra la duplicazione visiva e la duplicazione sonora. Tutto sembra incentrato sul rispecchiamento nella narrazione del mito di Narciso: il laghetto ove egli vede riflessa la sua immagine gli fornisce un rispecchiamento visivo, laddove egli sorride e la sua immagine anche, egli protende le braccia ed anche il suo riflesso le protende, ecc. E poi c’è Eco che rispecchia Narciso ripetendo le sue parole e con esse il tono che egli usa, innamorato e bramoso.

E’ possibile concepire Narciso, che si guarda e non riesce più ad allontanarsi dalla sua immagine specchiandosi e “rispecchiandosi”, come un identità così poco strutturata e già ferita che cerca compensazione al mancato rispecchiamento della madre. Quest’ultima non lo avrebbe compreso nelle sue necessità primarie presupposti essenziali per sentire di avere un’identità, che è prima di tutto un’identità corporea.

In sostanza, si può guardare a Narciso come a chi nega il suo Sé a favore della sua apparenza e questo è tipico di chi presenta problematiche narcisistiche.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.