Psicologia

Capire il Narcisista

Scritto da Cristiana Gallo

“L’analisi descrittiva dell’uomo e della donna narcisisti aiuta a identificarli, non a capirli.”

Alexander Lowen

Una Trattazione del Narcisismo richiederebbe la rilettura di lavori scientifici che si dispiegano lungo il corso di più di un secolo. Tutti gli autori del mondo scientifico psichiatrico e psicologico hanno parlato di narcisismo: teorizzando, classificando, ipotizzando e sperimentando.

Di conseguenza oggi è facile accedere a molti studi sull’analisi descrittiva della personalità narcisistica, tuttavia è più complesso capire perché si diventa narcisisti.

Mettere l’accento sul “perché” più che sul “come” della sua natura caratteriale e della natura della sua ferita, provare a capire il narcisista, comporta un’attenzione particolare poiché si tratta di capire ciò che si cela dietro un’apparenza, dove regna la piena negazione del sentire e dell’emozionabilità, dove regna l’assenza di Sé, l’assenza di un senso e di una percezione profonda di Sé, l’assenza della continuità del proprio Sé.

Non si tratta di una semplice opera di compensazione, che trova una formula di compromesso tra qualcosa di non efficace con qualcosa di maggiormente adattivo, ma di una costruzione di identità fittizia, operata da altri per la soddisfazione egoistica dei propri bisogni ed indossata dall’individuo designato alla perfezione.

Appena dietro ogni maschera di narcisismo abitano l’incertezza e l’insoddisfazione cronica, quanto l’insanabile sete di Narciso nel mito.

Sotto la prima scalfittura dell’immagine di perfezione che i narcisisti portano dentro o palesemente fuori a spasso per il mondo, tracima il vuoto dell’assenza, il nulla.

La perdizione relativa al perduto del narcisista è la stessa che si vede, riflessa e riflettente, dilagare nella nostra società dove, la perfezione con la quale personaggi pubblici (attori, influencers, politici, ecc.) indossano la chirurgia plastica dei propri medici eletti, palesa come una terribile metafora, la natura narcisistica della nostra epoca storica. Un’epoca dove per troppi l’apparire è al primo posto e dove corpi rifatti e immagini social ritoccate in misura sconvolgente non evitano di far trapelare il grido sordo del dolore di non aver potuto fare altro che non essere se stessi.

E se un po’ li si capisce questi narcisisti, ad un tratto sembra quasi di sentirli dire, con parole che non hanno mai imparato, che per loro è troppo il dolore del niente e del vuoto, poiché ciò che loro hanno perduto non è relativo a qualcosa che hanno in precedenza avuto.

Loro hanno perso l’occasione. Quell’occasione di costruirsi, in una co-costruzione relazionale, l’identità.

Autore

Cristiana Gallo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio con il numero 15468. Psicoterapeuta ed Analista Bioenergetica specializzata in Psicoterapia Individuale e di Gruppo. Grafologa.
Conduttrice di Esercizi di Bioenergetica e Insegnante Yoga.