“Gli uomini pensano di risolvere tutto con la mente invece di sentire. Ma il sentire non ha a che fare con l’intelligenza o con la forza. Solo lavorando su di sé, sul proprio corpo – grazie al quale l’uomo sente – è possibile curarsi e aspirare, come è sacrosanto, a una vita sana, libera, felice. Ed essere in grado di amare veramente.”
Alexander Lowen
La bioenergetica è un modo di comprendere la personalità umana tenendo conto dell’unità tra i livelli della mente, del corpo e dei processi energetici.
La relazione tra questi tre livelli è espressa dalla costante dialettica dell’influenza reciproca della mente sul corpo e viceversa; ogni nostro comportamento o tendenza nella vita vede l’intersecarsi di questi livelli. Passando poi ai vissuti più profondi e personali, ossia inconsci, diventa chiaro che sia il pensare che il sentire sono influenzati dall’energia.
I processi energetici si possono esprimere in un corpo vitale, depresso, etc. Più l’energia è alta più la mente e il corpo vanno verso la vitalità e la creatività.
Alla nascita, un organismo è nel suo stato più vivo e fluido; ogni stress della vita creerà a quel corpo una tensione che scomparirà al cessare dell’evento stressante.
Diverso è ciò che accade quando l’evento stressante e ripetuto nel tempo o talmente forte da creare uno shock che risulta poi non metabolizzabile dall’individuo; in questo caso intervengono contratture croniche nell’organismo e modificazioni nello stile della respirazione, ad inficiarne la vitalità attraverso il blocco del movimento corporeo, sia esterno che interno.
La dimensione sulla quale la bioenergetica si propone di lavorare è pertanto quella delle tensioni muscolari croniche risultanti da conflitti emotivi irrisolti, cercando la strada per riportare un organismo alla sua naturale ed innata propensione al movimento, sempre connesso all’emozione e quindi alla vita.